Pianta: Utricularia Graminifolia in Vasetto
Caratteristiche:
Famiglia:
Lentibulariaceae
Provenienza:
Asia (rinvenibile in Birmania, Laos, India, Sri Lanka, Thailandia, Vietnam e Cina meridionale).
Valori
Temp. 17-27°C; ph 5-7.2; gh 3-12 dGH
Moltiplicazione:
per talea
Luce:
media finchè la pianta vive la delicata fase di ambientamento/attecchimento (che può durare mesi), forte successivamente.
Caratteristiche:
Piccola pianta anfibia, carnivora, con foglie nastriformi. Molto difficoltosa da adattare alla sommersione se da coltivazione in idroponica, non è una pianta consigliabile a neofiti del plantacquario. Preferisce acqua tenera e leggermente acidognola, e fondi ben maturi con granulometria fine. In condizioni idonee forma fittissimi e stupendi prati sommersi che vanno però regolarmente potati.
si tratta di una piccola pianta palustre nastriforme. In natura raramente vive in completa sommersione, preferendo proliferare emersa ma su terreni fortemente umidi o coperti da un sottile velo d'acqua, mantenendo in pratica rizoma e radici in acqua e fogliame completamente emerso. Per questi motivi è solitamente molto critica per questa pianta la fase di adattamento alla sommersione, soprattutto per esemplari raccolti in natura, un po' meno per esemplari da coltura idroponica. La specie si è sviluppata su terreni particolarmente poveri di nutrienti, soprattutto in termini di Azoto e Fosfati, condizioni limite che hanno indotto la specie a sviluppare sistemi alternativi per procurarsi i necessari nutrienti. La pressione esercitata dalla selezione evolutiva ha così trasformato questa pianta in carnivora, dotandola di minuscole trappole, dette "otricoli" (da cui il nome dato al Genere), posizionate soprattutto nella zona basale della rosetta (colletto), e per mezzo delle quali la pianta riesce a catturare minuscole forme di vita animali (microfauna), sciogliendole poi per mezzo di un apposito acido e riuscendo così ad assimilarne i nutrienti.
In acquario la pianta si presenta come una fila di minuscole rosette collegate da un esile fusto strisciante. Ogni rosetta mostra un'altezza variabile da 2 a 5 cm e presenta un suo piccolo ed esile apparato radicale.
La Crescita:
questa pianta soffre molto l'inserimento in acquario e gli eventuali successivi spostamenti, richiede quindi molto tempo per il superamento della fase di ambientamento/attecchimento, anche due o più mesi. Una volta superata questa critica fase iniziale il tasso di crescita aumenta rapidamente divenendo sorprendentemente elevato. La pianta si propaga per stolonamento.
Fertilizzazione:
questa specie ha un sistema di alimentazione misto, può assumere nutrienti come una normale pianta acquatica oppure in alternativa (o in contemporanea) scegliere di sfruttare i propri otricoli per catturare microfauna. Nei suoi habitat naturali l'utilizzo degli otricoli è massiccio (le condizioni limite lo impongono) ma in acquario lo è molto meno (soprattutto se si tratta di un acquario ben assistito a livello nutrizionale). Può quindi crescere decentemente sia in acquari con fondo inerte (ma ben maturo!), privi di fertilizzazione in colonna e di impianto CO2, sia in acquari high-tech con gestione spinta, CO2 a manetta, fondi iperprestazionali e massiccia fertilizzazione in colonna. Detto ciò la crescita risulta ovviamente molto più vigorosa laddove si somministrino nutrienti in colonna, si eroghi CO2 e si metta a disposizione un fondo ricco di nutrienti. Molto importante a mio parere è il Ferro, elemento di cui Utricularia graminifolia è particolarmente avida, e senza il quale il suo fogliame ingiallisce rapidamente denotando le tipiche problematiche da clorosi ferrica.
La lineae in vasetto contiene al suo interno numerose piccole porzioni di piante giovani e vigorose che devono essere sciacquate con cura utilizzando acqua di rubinetto a temperatura ambiente e posizionate con l’ausilio di pinzette nel primo piano dell’acquario.
All’interno di una confezione sono presenti più porzioni rispetto a un comune vasetto e questo ne fa un prodotto con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Il substrato di coltivazione, al contrario della comune lana di roccia, è liquido o gelatinoso ed è semplicissimo da asportare sciacquando la pianta con acqua di rubinetto. Le piantine all’interno sono già suddivise in piccole porzioni semplici da piantare nel primo piano dell’acquario. La pratica confezione contiene sul retro tutti i dati tecnici,il nome scientifico e i parametri chimico-fisici per la coltivazione ottimale della pianta.
- Famiglia Piante
- Piante in vitro
Pratini e piante galleggianti
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